Cosa sono e come si realizzano i contenuti generati dall’AI: la relazione con la SEO e con Google

Postato in data 13 Gennaio 2025 da Riccardo Esposito
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Hai già sentito parlare di contenuti generati dall’AI, l’intelligenza artificiale? Stiamo parlando di blocchi testuali che si ottengono grazie al lavoro di piattaforme come ChatGPT e Google Gemini. Senza dimenticare Claude.ai e Perplexity. Oggi è impossibile ignorare la capacità di questi tool.

contenuti generati dall'AI

Basta un prompt ben calibrato per creare contenuti testuali in grado di fare la differenza. Soprattutto se utilizzi le versioni avanzate, a pagamento: con un comando puoi scrivere articoli del blog, email dedicate alla vendita, contenuti dei siti web per qualsiasi tema, landing page e schede e-commerce.

Non a caso Serverplan ha implementato l’AI sull’hosting WordPress. Oltre al CMS già pronto, puoi creare il tuo design, gli elementi della pagina web e persino i testi e le immagini con l’intelligenza artificiale. Un bel risparmio di tempo, e puoi ottenere contenuti generati dall’AI di ottima qualità se sai come intervenire. Ma è una cosa saggia operare in questo modo? Quali sono le relazioni tra SEO e testi creati con l’intelligenza artificiale?

Cosa sono i contenuti generati con l’AI

Definizione semplice: i contenuti testuali creati con l’intelligenza artificiale sono dei testi che ottieni digitando uno o più prompt nella casella di un tool come Gemini di Google, ChatGPT o Claude.ai.

In pratica, è l’output di un modello di intelligenza artificiale generativa basata su un Large Language Model (LLM). Ovvero, un modello linguistico di grandi dimensioni in grado di comprendere ciò che scrivi e di generare una risposta. Parliamo di reti neurali artificiali con modelli linguistici che ottengono un prompt (spunto) d’ingresso e procedono predicendo ripetutamente la parola o il simbolo (Wikipedia). Questo ti permette di creare contenuti con l’intelligenza artificiale che puoi utilizzare anche sul web.

Google penalizza l’intelligenza artificiale?

La grande preoccupazione del copywriter contemporaneo: la SEO risentirà di quest’uso smodato dei contenuti generati con l’AI? Posso ottenere velocità di realizzazione e qualità del testo senza rischiare che Google mi penalizzi nei risultati di ricerca? Per capire qualcosa in più dobbiamo leggere le opinioni del motore di ricerca. In un documento ufficiale, infatti, Google cerca di fare chiarezza sull’argomento. Ci riesce? Vediamo:

A prescindere dalle modalità di produzione dei contenuti, per avere risultati ottimali nella Ricerca Google si dovrebbe cercare di produrre contenuti originali, di alta qualità e pensati per le persone che dimostrino i criteri EEAT. (…) La valutazione dei vostri contenuti in queste modalità, indipendentemente che stiate utilizzando o meno contenuti generati dall’AI, vi aiuterà a rimanere al passo con gli aspetti che i nostri sistemi cercano di premiare”.

https://developers.google.com/

Quindi, abbiamo una risposta: i contenuti generati con l’AI – l’intelligenza artificiale – di per se non vanno contro le linee guida di Google. Il discorso che fa Mountain View è più sottile: non siamo contro i testi che vengono creati con sistemi di automazione ma combattiamo quelli di scarsa qualità.

Quindi, di qualità inferiore e che vengono utilizzati per manipolare il posizionamento sul motore di ricerca. Il riferimento è sempre il già citato paradigma EEAT e dei contenuti YMYL: serve qualità massima per emergere. Quindi io ci leggo questo: se utilizzi ChatGPT o qualsiasi altro tool per generare contenuti in massa facendo un semplice copia e incolla del testo generato stai sbagliando e rischi di essere punito nel ranking.

Tipi di contenuti testuali che puoi creare

Le soluzioni sono infinite. Tralasciando gli elementi multimediali – come video e audio creati con l’AI – grazie a soluzioni come ChatGPT puoi ottenere qualsiasi tipo di contenuto anche grazie alle soluzioni a pagamento che offrono maggior flessibilità e potenza di elaborazione. Ad esempio puoi realizzare email da inviare ai clienti, tabelle da inserire negli articoli e addirittura delle FAQ complete di microdati. Ecco un esempio.

Tipi di contenuti testuali che puoi creare
Un esempio di testo HTML creato da ChatGPT.

Come puoi notare, hai un codice HTML completo da copiare e incollare. Con un buon follow up e un editing del prompt puoi dare indicazioni complete e contestualizzate. Ma per approfondire l’argomento ti consiglio di leggere il prossimo paragrafo dedicato proprio alla creazione dei testi con l’intelligenza artificiale.

Come creare contenuti generati dall’AI

Le regole per generare testi efficaci con l’intelligenza artificiale sono diverse. Dal mio punto di vista, il primo nodo da rispettare è semplice: non delegare tutto il lavoro all’AI. Questo è uno strumento per velocizzare, semplificare e trovare spunti. Ma non lo puoi utilizzare per sostituire completamente la scrittura. A meno che tu non voglia pubblicare contenuti piatti e uguali a quelli di tanti progetti di bassa caratura che finiscono nel dimenticatoio. Piuttosto, puoi ottenere grandi risultati chiedendo a ChatGPT o qualsiasi altro tool di generare strutture per organizzare gli heading di un blog post, puoi ottenere delle definizioni da utilizzare per tentare di guadagnare un featured snippet o trasformare un PDF in una tabella di dati.

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Alcune regole per creare buoni testi con l’AI? Di solito inserisco sempre un contesto, un prompt per suggerire all’intelligenza artificiale a cosa serve il contenuto, a chi è rivolto e quali sono i suoi scopi. Meglio se il prompt aggiunge anche esempi del tone of voice che preferisci, la lunghezza che esigi e il grado di approfondimento. C’è da aggiungere che se apri la versione Canva di ChatGPT puoi chiedere, attraverso dei comandi specifici, maggior lunghezza o brevità, stile e approfondimenti.

Come citare i testi generati dall’AI?

Il mondo accademico si sta chiedendo questo: c’è la possibilità di introdurre ChatGPT o altre strutture AI nel corpus delle citazioni testuali? Certo, può essere una fonte utile per creare dei contenuti di qualità. E credo che sia anche giusto nei confronti del lettore sapere che un testo è stato generato con l’intelligenza artificiale: ne guadagni di trasparenza e affidabilità. Considerando che non è vietato utilizzare l’AI per implementare e migliorare il copy, può essere una buona idea far presente a tutti che c’è stato il contributo di un tool come Google Gemini o Claude.ai nel processo creativo.

Come si citano i testi creati con l’AI? Sul web basta suggerire a piè di pagina l’uso del programma o citare in un blockquote il programma utilizzato. In un testo scientifico, Secondo l’università di Waterloo, puoi utilizzare la formula accademica nota come APA Citation: Name of Company/creator of generative AI Tool. (Year). Name of the generative AI program (model of program) [Large language model]. URL. Ti sembra una soluzione comoda?

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Riccardo Esposito
Tag: seo

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